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luoghi insoliti e curiosi
Graziella Martina
Parigi
di
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XIX arrondissement

Chiesa di Saint-Serge-de-Radogène
Rue de Crimée, 93
Métro Laumière

Nel 1924 questa costruzione, che risale alla metà dell’ottocento, è diventata una chiesa ortodossa. Il portico e la scala davanti alla facciata sono di legno e formano delle decorazioni bianche, rosse e verdi. Accanto ad essi ci sono degli affreschi raffiguranti i difensori della fede ortodossa. Le pareti del vestibolo interno sono affrescate con alcune scene del Vecchio Testamento, mentre ai lati della navata sono dipinti i dodici santi delle feste ortodosse. Al fondo c’è un Cristo in gloria, circondato dagli animali simbolo degli evangelisti.
Ponte di Crimea
Métro Crimée

Nel 1855, la società che aveva installato gli ascensori sulla torre Eiffel ha costruito questo ponte levatoio, per soddisfare le necessità della navigazione. Oggi questi ponti non esistono quasi più perché presentano l’inconveniente di interrompere il traffico terrestre, sempre in aumento.  
E’ doppiamente interessante quindi osservare dalla passerella che scavalca il canale il corpo centrale di questo ponte metallico che si solleva, mentre i piloni laterali fanno da guide.
Quartiere della Mouzaȉa
Rue Mouzaȉa, Rue Miguel-Hidalgo  
Métro Danube

Il sottosuolo di Parigi è ricco di gesso, il minerale che in natura si presenta sotto forma di masse granulari gialle o verdognole per le impurità che contiene. Per estrarre questo materiale venivano effettuate delle aperture nel suolo e nei fianchi delle colline. Una volta abbandonate, le cave venivano usate come cimiteri o come depositi per scarti e rottami. Sul suolo sovrastante le cave si è anche costruito, pur evitando di fare edifici alti. Le case basse in mezzo al verde, ai roseti e agli alberi da frutto, del villaggio Mouzaȉa ne sono un esempio, come lo è Villa Manin, che si affaccia sulla via delle Carrières d’Amérique. Questa strada è stata chiamata così perché da qui il gesso era esportato negli Stati Uniti e impiegato nelle costruzioni, nelle decorazioni, nell’industria del cemento e della gomma, per correggere i terreni alcalini e per chiarificare il vino.  
Per chi è interessato alla toponomastica, intorno alla vicina piazza de Rhin et Danube (Métro Danube), c’è un gruppo di vie intitolate a: Liberté, Egalité, Fraternité, Solidarité, Progrès. Ricordiamo che nel 1871, in questo quartiere imperversarono gli scontri fra le truppe regolari, soprannominate Versaillais, e i membri della Comune.
Rue des Fêtes
Métro Places des Fêtes  

A Parigi, lo studio etimologico dei nomi di luogo è appassionante. I toponimi hanno acquisito nel tempo un significato che è sopravvissuto al mutare della lingua, della popolazione e dell’ambiente. Ad esempio, Sequana, la Seine di oggi, rivela la sua origine preceltica nel suono qu, sconosciuto al gallico (anche Nizza e Antibes, dal greco Nikaia e Antipolis, sono testimonianze dell’antica colonizzazione greca della Gallia meridionale). Le denominazioni permettono di ricostruire non solo le lingue e i dialetti del passato, ma anche le condizioni geografiche, le vicende storiche, politiche, militari, economiche e sociali delle diverse località. La toponomastica, inoltre, permette di identificare episodi di cronaca e tradizioni locali, come è il caso di rue des Fêtes.  
Un tempo, questa via delle Feste era una strada di campagna, che univa i villaggi della zona. La si percorreva per andare alle feste di Belleville. Oggi, la si percorre per il piacere di passeggiare in un ambiente dall’aspetto provinciale e pittoresco, ideale per bighellonare. Le case, degli anni ’30, che vi si affacciano hanno tutte dettagli originali: un tetto a terrazza, una bella vetrata, un frontone, un fregio, un mosaico...
Chiesa Jean-Baptiste-de-Belleville
Métro Jourdain

In questo quartiere non ci sono edifici pregevoli dal punto di vista architettonico. Tuttavia, la chiesa di Jean-Baptiste-de-Belleville, una delle più caratteristiche di Parigi, merita una visita. La sua costruzione risale alla metà dell’ottocento e il suo stile è un’imitazione del gotico del XIII secolo.

Butte Chaumont e Belvedere
Métro Buttes-Chaumont

Napoleone III (quello dello scioglilingua Napoléon cédant Sédan ceda ces dents, che allude alla città nella quale, accerchiato dai prussiani, aveva dovuto capitolare il 2 settembre 1870 a conclusione della guerra franco-tedesca) sosteneva che le masses laborieuses della capitale avessero diritto a spazi verdi in cui ritemprarsi. Per guadagnarsi il favore degli operai, nel 1864 l’imperatore era anche arrivato a concedere il diritto di sciopero, ma il suo paternalismo era stato ben presto scavalcato dalle idee socialiste. In risposta ai suoi desideri demagogici, sopra a una cava di gesso della Butte Chaumont, dove sorgeva uno dei tanti quartieri popolari della capitale, è stato creato il parco, inaugurato in occasione di un’esposizione universale.  
Questo polmone verde dalla preziosa funzione clorofilliana, a forma di becco di rapace, misura 23 ettari ed è costruito su una serie di collinette artificiali, con grotte, anfratti e stalattiti. Il lago è scavalcato da un ponte sospeso e in cima al belvedere si innalza un tempietto della Sibilla. A differenza di altri parchi di Parigi, dove non si può camminare sulla pelouse, qui i prati si possono calpestare e ci si può anche rotolare giù per i pendii erbosi. Per i bambini ci sono spettacoli di marionette e un carretto trainato da un asino.  
A sud ovest del parco, fra rue Hecht e rue Georges-Lardennois, c’è una collina con belvedere per ammirare la città e la basilica del Sacro Cuore.
 
Parc de la Butte-du-Chapeau-Rouge
Métro Pré-Saint-Gervais

Il parco domina la piana del Pré-Saint-Gervais ed è tipico degli anni ’30. E’ piacevole passeggiarvi non solo in primavera e in estate per le sue decorazioni floreali, ma anche in inverno per i suoi boschetti di piante perenni e di alberi e arbusti rari.

La Géode
Parc de la Villette
Métro Porte de Pantin

Al cinema La Géode, l’edificio e lo schermo sono tutt’uno e sono entrambi spettacolari. L’edificio è un globo argenteo, lo schermo ha una curvatura a semicerchio, che avvolge gli spettatori e li fa sentire al centro dell’azione.  
Nei mesi di luglio e agosto, tutte le sere alle 22, all’aperto, su di uno schermo di 26 metri di base vengono proiettati film di culto, opere cinematografiche classiche di grandi registi. È possibile noleggiare una sedia a sdraio o una protezione in caso di pioggia.  
Al conservatorio nazionale superiore di Musica e Danza, al n° 209 di Avenue Jean-Jaurès, vi sono spesso concerti, anche di jazz, e spettacoli di danza degli allievi del CNSM. Per informazioni dovere rivolgervi alla Maison des Conservatoires, alla porta Saint-Eustache del Forum des Halles.



 
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